Andarsene da Facebook – S1E4

Dopo qualche giorno di esplorazione provo a fare un primo parziale bilancio della mia esperienza del Fediverso.

Partiamo da qualche aspetto negativo:

  • nel Fediverso non ci sono tutti gli amici che avete su Facebook. Non aspettatevi di trovarne neanche “la maggior parte”. E non aspettatevi di trovarne neanche “qualcuno”. Io non ne ho trovato neanche uno, per esempio. Il Fediverso è ancora molto poco conosciuto, probabilmente la maggior parte dei vostri amici non ne conosce neanche l’esistenza (e allora potreste mandargli questo link, tanto perché possano informarsi un po’ e con poco sforzo);
  • nel Fediverso non troverete tutte le pagine che seguite su Facebook e neanche la maggior parte. Io ne ho ritrovata soltanto qualcuna, 3 o 4, della decina che seguivo su Facebook;
  • non pensiate di entrare in un mondo user-friendly come Facebook. Capire come orientarsi sull’istanza che avete scelto, e più in generale nel Fediverso, richiede un po’ di pazienza. La procedura di configurazione del proprio utente, per esempio, non è banale ma è anche vero che non dovete configurare tutto e subito per poter entrare nel Fediverso: intanto entrate e poi man mano che capirete come funziona completerete il lavoro.

Detto questo, il fatto che il Fediverso sia qualcosa di ancora poco conosciuto e di così poco “mainstream” ha anche i suoi vantaggi.

Uno di questi è che ci trovate solo persone motivate nell’uso di un social network come esperienza “sociale”, appunto, non gente che ci si è trovata per caso, perché ci si sono iscritti tutti, e lo maneggia con la consapevolezza con cui un tricheco sfoglierebbe un libro di analisi matematica.

Un altro vantaggio è che ci trovate un’alta percentuale di gente che ha qualcosa da dire, e che cerca un posto dove poterlo dire in tranquillità, con l’approccio di chi vuole confrontarsi con gli altri e non vomitargli addosso le proprie frustrazioni.

Da un certo punto di vista il Fediverso ricorda molto l’internet degli anni ’90, per chi ha potuto farne esperienza. Quando la rete era un luogo frequentato prevalentemente da studenti e ricercatori, quando influencer, leoni da tastiera, fake news e hate speech erano cose che non sarebbero venute in mente neanche ai più bravi tra noi nell’immaginare futuri distopici.

Da ultimo, l’istanza che mi sono scelto io (ma penso valga per la maggior parte di quelle che potete trovare) dà anche buone garanzie sul fatto che non mi troverò intorno putiniani, no-vax, fascisti, omofobi, trumpiani, ecc.

Insomma… come in tutte le cose ci sono aspetti positivi e negativi. Suggerisco di prendervi il vostro tempo per conoscerlo meglio e poi decidere.

Considerate però che finché non avrete preso la decisione di cancellate il vostro account su Facebook non avrete la giusta motivazione per lanciarvi nell’esplorazione di questa realtà alternativa.

Manca ancora l’ultimo episodio di questa stagione, quindi…

…stay tuned!