Tante cose da tempo non mi piacciono più nel mondo Facebook: la troppa pubblicità, il dover vedere post che non mi interessano perché qualche “algoritmo” ha deciso che devo vederli o, peggio ancora, il non poter vedere post dei miei amici, delle mie amiche o delle pagine che seguo perché, a causa degli argomenti trattati in quei post, Facebook ha deciso di ridurne la visibilità.
Un paio di articoli che sono molto interessanti in merito a come sia cambiato Facebook e perché sia ora di prendere in considerazione l’idea di spostarsi altrove li hanno scritti Arianna Ciccone su Valigia Blu e Massimo Max Giuliani sul suo blog.
Per quanto mi riguarda la situazione è precipitata con le dichiarazioni di Zuckerberg sulla sospensione dei programmi di fact checking.
Il problema di quelle dichiarazioni non è tanto la sospensione in sé, perché il fact checking possiamo farlo anche da soli, quanto piuttosto la scelta di accondiscendere completamente alla visione della nuova amministrazione statunitense, con il suo portato di violenza, odio, discriminazioni, false notizie, ecc.
Se anche avessi potuto sopportare (ma per quanto ancora?) la prima serie di problemi, la situazione che si è venuta a creare dopo quelle dichiarazioni è diventata per me intollerabile. Come posso restare legato ad un sistema permeato da una cultura e da valori così diversi dai miei?
Da qui la decisione di cui sopra: me ne vado da Facebook.
Detto questo, si apre il problema di trovare un luogo (virtuale) dove continuare a fare quello che faccio su Facebook, ovvero mantenermi in contatto con persone che mi piacciono e a cui sono legato, informarmi, avere un posto dove dire due stupidate o condividere qualche pensiero serio quando mi viene voglia di farlo.
Inizio oggi un’analisi delle possibilità alternative a Facebook che vengono offerte dalla rete e siccome credo ci siano molti suoi utenti in una condizione di disagio simile alla mia, ho pensato di condividere questo percorso sul mio blog, nel caso ci fosse qualche altra persona che volesse migrare altrove.
Quello che sto cercando è un social network che mi permetta di fare quello che faccio da anni su Facebook ma che sia senza pubblicità, che abbia più rispetto per la mia privacy ma soprattutto che sia inclusivo, che metta limiti ai messaggi di odio, al diffondersi di false notizie e teorie complottiste, che sia compatibile con i miei valori. Un social network di ispirazione progressista e democratico, un luogo virtuale che escluda dai suoi frequentatori chi con i suoi modi, con i suoi valori, con la sua cultura, mi rende tossico l’ambiente.
E se non lo troverò, proverò a farne uno io.
Stay tuned!