La termodinamica del tè

Teiera in ghisa con tazzine

“I pregi della teiera in ghisa sono molti: esteticamente piacevoli, mantengono a lungo il calore dell’infuso”.

Questa teoria secondo cui le teiere in ghisa manterrebbero a lungo il calore del tè è una stramberia che si legge sulla maggior parte dei siti che trattano l’argomento “teiere in ghisa”.

La ghisa è un metallo e in quanto tale è un ottimo conduttore di calore.

Se così non fosse non potremmo scaldare le nostre case con dei termosifoni (che una volta erano fatti proprio in ghisa), perché il calore dell’acqua calda che circola al loro interno verrebbe trattenuto invece di trasferirsi all’ambiente, riscaldandolo.

E il motore della nostra auto fonderebbe dopo pochi Km se il metallo di cui è composto (e anche qui una volta si usava la ghisa) trattenesse il calore al suo interno invece di dissiparlo.

Quindi tazzine e teiere in ghisa hanno proprio la caratteristica opposta a quella che viene spesso raccontata, ovvero non solo non trattengono il calore ma anzi lo dissipano con una certa velocità.

E fatemi dire che è questo, oltre alla loro piacevolezza estetica, il motivo per cui sono tanto belle: il tè in una tazza di porcellana (materiale noto per le sue caratteristiche di isolante termico) richiede una lunga attesa prima di poter essere bevuto senza il rischio di ustioni mentre in una tazzina di ghisa bastano una trentina di secondi perché si raffreddi fino ad una temperatura tale da essere bevibile.

Attenzione però, l’energia non scompare nel nulla e il calore che viene perso dal tè passa quasi interamente alla tazzina che diventa quindi bollente. Ed è per questo che la tazzina in ghisa, oltre a non dover essere riempita troppo oltre la metà, dev’essere presa il più in alto possibile, per evitare che invece di ustionarsi la bocca si ustionino i polpastrelli.

(Credo sia questo anche il motivo per cui le tazzine in ghisa non hanno il manico: data la temperatura che raggiungerebbe sarebbe del tutto inutile).